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IL NOSTRO MANIFESTO

DOCUMENTO ALLEANZA CIVICA DEL NORD; ALLEANZA CIVICA DEL CENTRO; MEZZOGIORNO FEDERATO Roma, 18 marzo 2023

La prospettiva politica dei civici è quella di doversi dare una dimensione collettiva comune e un terreno politico di condivisione di valori politici ed europeisti.

La distanza dagli schieramenti e formazioni partitiche non significa infatti distanza dalla politica o indifferenza verso i valori fondanti dell’impegno civico di questi anni.  Il campo di azione politico per i civici è quello alternativo alla Destra conservatrice e alla sinistra radicale.

La direzione politica di lavoro è quella che fa riferimento alle culture politiche storiche europee (popolare,socialista,liberale, ambientalista) che negli incontri congressuali dello scorso anno abbiamo definito come la “suggestione del Semaforo”, con riferimento alla maggioranza che si è costituita a sostegno del governo Scholtz in Germania.

L’altra scelta dirimente che i civici promotori di questa iniziativa politica assumono è il convinto tentativo di portare ad un livello federativo che va oltre la dimensione civica comunale e territoriale o di associazionismo di scopo, l’impegno politico e civile cui chiamare la cittadinanza attiva che in questi anni si è sempre ritenuta essere in funzione di completamento e supporto, quando non ancillare, ad un sistema partitico che è ormai in tutta evidenza collassato.

La vocazione del civismo politico federativo è proprio quello di federare le forze e le istanze riformatrici  con un metodo pragmatico di ricerca delle convergenze sul terreno delle scelte concrete e non su quello del confronto ideologico, senza per questo dimenticarsi del sistema valoriale imperniato su democrazia partecipativa dal basso.

Il quadro politico e istituzionale di riferimento necessita di una radicale riorganizzazione : l’Europa delle macroregioni e delle città è il modello per superare quello in via di esaurimento dell’Europa degli Stati nazionali e realizzare il sogno dei padri fondatori di una Europa federale unita, libera e democratica.

L’idea di sostituire all’Europa dei mercati e delle banche una Europa dei popoli sovrani è un inganno della Destra conservatrice che potrebbe portare alla nascita di una confederazione di Stati non democratici secondo il modello Visegrad e fortemente centralistici senza rispetto delle autonomie territoriali.

In una situazione profondamente mutata come quella provocata dalla guerra in Ucraina l’attardarsi intorno a misure non più attuali come quello dell’autonomia differenziata serve solo a ritardare il necessario cambiamento e superamento degli Stati nazionali, rischiando di mandare intere Regioni fuori dal processo di rinnovamento che è in atto nel mondo, non solo in Europa.

Le macroregioni e le grandi città metropolitane nelle quali vivono più del cinquanta per cento della popolazione europea svolgono ruoli e missioni che devono essere sempre valutate in prospettiva Europea, come per esempio Mezzogiorno Federato ha ben indicato nelle proprie tesi.

Le culture politiche, sociali e amministrative devono trovare il loro terreno di confronto e sviluppo ben al di fuori degli angusti confini nel quale il tardosovranismo della Destra vorrebbe rinchiuderle, garantendo standard e valori comuni a tutti i cinquecento milioni di cittadini europei : è per questo che anche le famiglie politiche ed i partiti devono a propria volta procedere a una profonda riorganizzazione e riaggregazione, assumendo nuove forme e modelli per essere utili e non ostacolo al cambiamento.

La Presidenza provvisoria della Federazione dei civici promossa da Alleanza Civica del Nord, Alleanza Civica del Centro e Mezzogiorno Federato ha individuato nelle elezioni europee del 2024 l’obiettivo politico principale della nascente formazione politica. Il risultato di queste elezioni determinerà alleanze e schieramenti che governeranno la nuova Europa in formazione. In questo processo vogliamo essere attori autonomi ed innovativi.
Le elezioni europee del 2024 affronteranno questo tema generale, l’Europa, attraverso la concreta dimensione degli interessi nazionali. Saranno elezioni vere perché direttamente incardinate nella coscienza in formazione nel conflitto in atto, nel quale le questioni interne ai singoli Paesi si intrecciano come mai prima d’ora con le evoluzioni del sistema comunitario, le sue difficoltà, problemi, conflitti, interessi contrapposti, debolezze politiche.
L’Europa, sta pagando la mancanza di sue strategie autonome compatibili con la crisi politica ed economica e con la globalizzazione della sopravvivenza che stiamo vivendo.
La impotenza a decidere troppe volte manifestata su problemi importanti sta rafforzando le tesi sovraniste sulla inutilità dell’Europa.
A questo bisogna rispondere con un forte messaggio politico che si identifichi in azioni visibili e capaci di muovere le coscienze. Queste elezioni non dovranno essere affrontate sulla difensiva, ma giocando d’attacco, sulla rigenerazione del progetto europeo, sulla crescita, sul lavoro,sull’ambiente,sulla solidarietà.
Si deve comprendere la debolezza degli appelli generali e generici; si deve puntare su proposte definite ed impegni concreti sui quali raccogliere il consenso e le alleanze.

L’iniziativa della Federazione dei civici per le elezioni europee del 2024 comporterà, in prima battuta,  la presentazione autonoma di una lista elettorale con il nome e il simbolo di “ Europa civica” (ovvero :Europa Civica Federata)

Le alternative esaminate dalla Presidenza comprendono “Alleanza Civica per l’Europa” e “ Italia Civica”, che potranno essere riprese nel corso del dibattito.

 

L’organizzazione della Federazione dovrà quindi modellarsi sulle cinque circoscrizioni elettorali europee, e sulle 14 città metropolitane con un modello federativo a tre livelli (nazionale ,circoscrizionale e metropolitano).

Le circoscrizioni elettorali europee sono le più vicine ad una corretta rappresentazione delle “macroregioni europee”, cosa che da senso ulteriore all’esistenza di un coordinamento politico federale costruito su questo livello e sul livello metropolitano.

Questa organizzazione, per la sua novità territoriale, ha bisogno di un piano di comunicazione politica specifico e ben coordinato nella dimensione nazionale e locale. Con urgenza.